martedì 11 aprile 2017



Fuori Porta


A cura di Domenico Cornacchione


Artisti

Laura Giovanna Bevione - Domenico Cornacchione - Simona De Caro
Mirna Manni  -  Toni Rotunno  -  Mara Van Wees



Spazio Elle di Castel Gandolfo


Dal 21 aprile al 19 maggio 2017
Vernissage 21 aprile ore 18.00







Fuori Porta è una mostra dedicata alla lentezza, un'esposizione che vuole riscoprire il "ritmo lento" delle cose, una lentezza scelta come stile di vita, contro la velocità industriale e meccanica dei nostri giorni e delle nostre città. Per parlare di questo Tema la Galleria D'Arte Contemporanea SpazioELLE ha scelto di realizzare una mostra di scultura in ceramica. La terracotta ha i suoi tempi, ha bisogno di essere lavorata con lentezza, con la dovuta attenzione, ha le sue fasi di lavorazione che non possono essere accelerate. Il suo legame con la lentezza è indissolubile, così come lo è il suo legame con la tradizione. Lavorare la terra, manipolarla e poi mandarla in cottura aspettando in silenzio il risultato finale, ha qualcosa di rituale, di sacro, una sacralità che non ha necessariamente a che fare con la religione, ma piuttosto con il nostro io, con lo sguardo interiore, ha qualcosa che richiama alla mente ricordi e sensazioni del nostro passato. 
Le "scatole" in ceramica realizzate da Mirna Manni per la mostra sono proprio questo: dei contenitori mnemonici poetici. Questi piccoli teatrini della memoria rivelano racconti antichi e vecchi ricordi, emozioni, mondi interiori e richiami dell'inconscio. 
Mara van Wees realizza un vero e proprio omaggio alla realtà quotidiana della vita "fuori porta": godersi gli spazi di campagna, i suoi ritmi lenti, gli odori, i colori e la luce della natura.
Toni Rotunno, invece, continua la sua serie "Dei boschi", opere che ci raccontano d'immagini, forme e colori legati alla sua terra d'origine: la Basilicata.
Le sculture di Simona De Caro nascono da una serie di "disegni automatici" realizzati attraverso l'uso diretto del colore e della linea. Le curve sinuose, partendo dalla base, si sviluppano in altezza creando la tridimensionalità attraverso piani concavi e convessi.
Domenico Cornacchione presenta una reinterpretazione delle sue sculture realizzate con pietre e filo di ferro. Questa volta, però, sostituisce le rocce con pezzi di ceramica recuperati da vecchi oggetti ormai inutilizzati e destinati alla discarica.
La mostra termina con un lavoro video realizzato da Laura Giovanna Bevione e Domenico Cornacchione. Lo schermo, diviso in due sezioni, mostra da una parte una mano che impugna una pistola, e dall'altra una serie di vasi in terracotta, accatastati a terra che vanno in frantumi. I proiettili che distruggono i vasi non sono però, in questo video, "un'offesa" alla ceramica, l'intenzione degli artisti non è quella di "uccidere" la terracotta, ma, al contrario, quella di infondere nuova vita a un materiale ormai sempre più spesso relegato a un ruolo marginale nell'arte contemporanea. I frammenti derivati dalla distruzione dei vasi, infatti, sono esposti in mostra come si trattasse di vere e proprie sculture.
Spazio Elle, Via del Mare 130 Pavona di Castel Gandolfo (Roma)
Orario: mercoledì e venerdì 10.30 - 12.30 e 16.30 - 19.30 
Altri giorni su appuntamento chiamando il numero 327.3371588 (verificare sempre via telefono)


Mirna Manni presenta per la mostra Fuori Porta una sua installazione "Teatri di memoria"




particolare installazione



Scatole come teatri poetici della memoria rivelano racconti antichi e ricordi di una volta, 
emozioni, mondi interiori e richiami dell'inconscio








particolare installazione



Scatole vuote, deformate e trafitte da lunghi ferri hanno perso ogni loro funzione.
Quando non c'è memoria del passato e l'azione dell'uomo annulla
con l'involucro del corpo anche il cuore e la coscienza, non c'è futuro









particolare installazione


Una colonna instabile racchiude memorie, è lì che è la nostra identità,
noi siamo quello che ricordiamo, noi siamo la nostra memoria









particolare installazione



Scatole come teatri poetici della memoria rivelano racconti antichi e ricordi di una volta, 
emozioni, mondi interiori e richiami dell'inconscio








particolare installazione



Scatole vuote, deformate e trafitte da lunghi ferri hanno perso ogni loro funzione.
Quando non c'è memoria del passato e l'azione dell'uomo annulla
con l'involucro del corpo anche il cuore e la coscienza, non c'è futuro









particolare installazione






Scatole come teatri poetici della memoria rivelano racconti antichi e ricordi di una volta, 
emozioni, mondi interiori e richiami dell'inconscio






 particolare installazione












particolare installazione



Scatole vuote, deformate e trafitte da lunghi ferri hanno perso ogni loro funzione.
Quando non c'è memoria del passato e l'azione dell'uomo annulla
con l'involucro del corpo anche il cuore e la coscienza, non c'è futuro









particolare installazione


Scatole vuote, deformate e trafitte da lunghi ferri hanno perso ogni loro funzione.
Quando non c'è memoria del passato e l'azione dell'uomo annulla
con l'involucro del corpo anche il cuore e la coscienza, non c'è futuro









particolare installazione


Scatole vuote, deformate e trafitte da lunghi ferri hanno perso ogni loro funzione. 
Quando non c’è memoria del passato e l’azione dell’uomo annulla 
con l’involucro del corpo anche il cuore e la coscienza, non c’è futuro 









particolare installazione



Scatole vuote, deformate e trafitte da lunghi ferri hanno perso ogni loro funzione. 
Quando non c’è memoria del passato e l’azione dell’uomo annulla 
con l’involucro del corpo anche il cuore e la coscienza, non c’è futuro 










particolare installazione

Una colonna instabile racchiude memorie, è lì che è la nostra identità,
noi siamo quello che ricordiamo, noi siamo la nostra memoria








http://spazioelle.altervista.org/porta-mostra-collettiva-scultura-ceramica/







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